Partita della Pace all'Olimpico, in 20mila
per l'evento voluto dal Papa
Lo slogan della serata: "Sport è integrazione". I "Pupi" di Zanetti
battono 6-3 lo "Scholas" di Baggio e Maradona
Roma,
01/09/2014 - È finita 6-3 per il Pupi, la squadra con il nome della fondazione
benefica di Javier Zanetti, sullo Scholas della coppia Maradona-Baggio
la partita interreligiosa della pace voluta da Papa Francesco (fattosi
vivo prima dell’inizio tramite videomessaggio). Ventimila persone hanno
risposto all’appello del pontefice nonostante la serata quasi autunnale,
e si sono divertiti con l’assist di esterno con cui Dieguito ha servito
il Codino per il gol di quest’ultimo nel primo tempo, con un altro paio
di giocate di autore di Maradona e le sue proteste con Rocchi per un
rigore concesso agli avversari, e con la tripletta di Icardi che ha
interpretato il match quasi come se stesse giocando nella sua Inter. Per
il resto è stata una festa come voleva il Papa, in nome della tolleranza
e con un occhio anche alla fame nel mondo, come si è raccomandato
Maradona, con bandiere del Vaticano, e di Iran, Palestina, Argentina e
Italia una accanto all’altra sugli spalti.
Maradona ha giocato per tutti e 90 i minuti, Maldini ed Eto’o nemmeno si
sono cambiati e sono rimasti in giacca e cravatta in panchina, gli altri
hanno dato ognuno il proprio contributo, mentre tanti papà sugli spalti
spiegavano ai loro bambini chi fosse stato un tempo, e cosa fosse pace
di fare, quel signore di quasi 54 anni che trotterellava in mezzo al
campo toccando ogni tanto il pallone come solo lui sa fare, con bagliori
di una classe immensa che non scolorisce con il passare del tempo.
È stata una passerella di campioni di ieri e di oggi, in cui è quasi
passata inosservata l’assenza dell’ultimo minuto di Messi, mentre Totti
è stato evocato a fine prima tempo da Maradona («stasera ci manca»): ma
l’All Star della pace ha accolto con entusiasmo la chiamata di Papa
Francesco.
«Lo sport deve essere sempre più unito in questo mondo pieno di guerre e
di violenze. Sport significa integrazione, io ho avuto compagni di
squadra di tutte le fedi e culture e mi sono sempre trovato bene, amico
con tutti». C’è anche Paolo Maldini tra i tanti campioni che scendono in
campo per la `Partita della pace´ e che oggi sono stati ricevuti in
udienza da Papa Francesco in sala Nervi: «Fa bene il Papa a puntare
sullo sport per promuovere l’integrazione e quindi la pace». Anche il
duro Samuel, roccioso difensore della Roma e poi dell’Inter, al cospetto
del Papa si trasforma in buono: «Intanto io non sono cattivo, certo non
vado in campo per perdere...Ma oggi è un’altra storia - prosegue
l’argentino - È stato un momento bellissimo, sono grato a chi mi ha
invitato. Come ha detto il Papa noi cerchiamo di dare un buon esempio,
una buona immagine anche nei rapporti fra di noi».
«Bellissima e utile questa iniziativa», dice Damiano Tommasi, presidente
del sindacato calciatori che da giocatore era definito “l’anima
candida”. «Non è vero che il calcio è solo spettacolo. Spesso ci si
dimentica invece di quanto forte sia l’immagine che lo sport dà al
mondo. Il papa ci invita a impegnarci per evitare le discriminazioni e
le violenze di ogni tipo. Il calcio può riuscirci benissimo». «Anche
solo una partita può essere utile a questo scopo - conclude Buffon -
Quello del Papa è stato un gesto forte, specie in questo momento di
violenza e di guerra nel mondo. Dalla partita di stasera viene una mano
tesa alla pace, per l’integrazione e il rispetto dei popoli. È
importante che tutti facciamo il possibile per far capire l’importanza
della pace e della vita».
- Rainews.it -
#IceBucketChallenge, doccia anti-Sla per
Roberto Baggio
Roma, 23/08/2014 - Il guanto di sfida lanciato dal presidente del
consiglio Matteo Renzi è stato raccolto anche da Roberto Baggio. L'ex
pallone d'oro si è sottoposto al rito dell'Ice bucket challenge contro
la Sla, nominando a sua volta il presidente dell'Uefa Michel Platini e
quello della Fifa, Sepp Blatter. "Perché - ha spiegato - il calcio sta
pagando un tributo troppo alto per questa malattia e deve lottare in
prima linea". Poi ha nominato anche Chantal Borgonovo ("vera eroina
moderna che ha vissuto in prima linea contro questa malattia"), vedova
del calciatore morto l'anno scorso proprio a causa della malattia.
- Quotidiano.net -
A Firenze la partita del cuore per
i 20 anni di Emergency I fondi raccolti dalla partita
andranno anche al Centro di cardiochirugia di eccellenza Salam della
associazione fondata da Gino Strada a Khartoum, in Sudan. In campo
tantissime stelle: Paolo Bonolis, Riccardo Scamarcio, Claudio Bisio,
Luca Zingaretti, Davide Oldani, Giovanni Veronesi, Dario Vergassola,
Luca Barbarossa, Raoul Bova
Firenze, 19/05/2014 - E' "il classico"
della beneficenza. In Italia "la partita del cuore" è ormai da anni
sinonimo di solidarietà e collaborazione. Quest'anno la nazionale
cantanti - madre dell'evento - sfida il team Emergency, per festeggiare
i 20 anni della Ong fondata da Gino Strada. Una ong che opera sul campo
di guerra, offrendo assistenza e cure, in luoghi spesso dimenticati.
Emergency ha finora assistito gratuitamente e con professionalità
medica, 6 milioni di persone, in 16 Paesi del mondo, dal Ruanda
all’Afghanistan. I fondi raccolti dalla partita andranno anche al Centro
di cardiochirugia di eccellenza Salam a Khartoum, in Sudan Parata
di Stelle Il Team di Emergency schiera una squadra di eccezione:
Paolo Bonolis, Riccardo Scamarcio, Claudio Bisio, Luca Zingaretti,
Edoardo Leo, Francesco Giorgino, Ringo Dj, Giuliano Palma, Davide
Oldani, Giovanni Veronesi, Dario Vergassola, Francesco Toldo, Giancarlo
Antognoni, Gabriel Batistuta, Borja Valero, Manuel Pasqual, Luca Toni,
Vincenzo Montella. Allenatore: Roberto Baggio, che guiderà le due
leggende della Fiorentina: Antognoni e Batigol. La squadra dei
cantanti è capitanata da presidente Luca Barbarossa e scheira Enrico
Ruggeri, Raoul Bova, Marco Masini, Alex Britti, Neri Marcorè, Paolo
Belli, Marco Bocci, Max Gazzè, Totò Di Natale, Niccolò Fabi, Paolo
Vallesi, Antonio Maggio, i Sonohra, Renzo Rubino, Fabrizio Frizzi e
Gennaro Gattuso.
Renzi non ci sarà Nella sua Firenze, avrebbe
voluto partecipare anche il premier Matteo Renzi. Già un mese fa, però,
il presidente del Consiglio ha deciso con "amrezza" di non essere della
partita. Il movimento 5 Stelle aveva ipotizzato una violazione della
legge sulla par condicio - domenica si vota per le elezioni
amministrative ed europee - e per tanto il premier ha deciso di non
scendere in campo, per "non alimentare polemiche". La partita sarà
trasmessa in diretta su Rai 1 e sarà commentata dallo storico
telecronista della nazionale di calcio Bruno Pizzul.
- Rainews.it -
10 anni fa...
16/05/2014 - Sembra ieri e sono appena passati dieci anni.
Era il 16 maggio 2004 quando Roberto Baggio disputava la sua ultima partita di
calcio da professionista per poi ritirarsi a vita privata. L'addio al
calcio del calciatore italiano più forte di tutti i tempi ha sconvolto
l'intero pianeta del pallone lasciando milioni di tifosi delusi e
amareggiati. Personalmente ricordo benissimo quel 16 maggio, un giorno
pieno di malinconia e nostalgia, ma la cosa che mi rendeva ancora più
triste era il tragico pensiero di non
vederlo più giocare la domenica pomeriggio. Sono passati dieci lunghi anni ed ancora
oggi non
riesco ad accettare questa realtà. Che
calcio di schifo!
Antonio Cavallaro
Renzi gioca con Baggio. E la Rai darà la diretta tv a una settimana dalle elezioni
Il 19 maggio il premier prenderà parte alla Partita del cuore di
Firenze tra una selezione di Emergency e la nazionale cantanti. Al suo
fianco il Divin Codino, Antognoni, Batistuta e il candidato sindaco
Nardella. Viale Mazzini potrebbe rivolgersi alla Agcom per chiedere una
deroga alla par condicio
20/04/2014
- L’evento degli eventi, la Partita del cuore, e per qualcuno
(sicuramente per Matteo Renzi) quella dei sogni. In diretta su Rai1.
“Il 19 maggio, a Firenze, facciamo la partita del cuore per
Emergency. Vi dico la formazione. Baggio 11, Antognoni 10, Batistuta 9.
Indovinate un po’ chi fa l’8? Loro mi passano la palla e
io, tic, la butto dentro”. Il premier la raccontava così a
La Stampa venerdì giusto prima di entrare nel Cdm
“rivoluzione” degli 80 euro. In effetti il colpo è
grosso, da svariati punti di vista. A cominciare da quello elettorale:
6 giorni dopo il match disputato tra la Nazionale cantanti e la squadra
di Emergency allo stadio Artemio Franchi si vota per le europee. Traino
garantito per il presidente del Consiglio in pantaloncini corti, che
gioca nella squadra dell’associazione, insieme ai grandi campioni
del passato della Fiorentina. Peraltro, traino non solo per lui. Anche
il candidato sindaco di Firenze, Dario Nardella, racconta di essere
stato convocato. Per ora con la maglia numero 1: “Ma io non gioco
in porta, quindi credo che la dovranno cambiare”. Il
sottosegretario a Palazzo Chigi e fidatissimo del premier, Luca Lotti,
per ora non è previsto. Ma chi lo conosce, racconta che
farà carte false per esserci. Anche perché, “lui
sì che è forte”. Il tutto sarà trasmesso da
Rai1. Nonostante ci sia qualche problemino: siamo in regime di par
condicio e non si potrebbero riprendere esponenti politici in eventi di
intrattenimento. La Rai potrebbe rivolgersi all’Agcom per
valutare come ovviare alla questione.
Nel frattempo
Renzi si prepara. Anche se, dicono, questa volta non giocherà
con la sua maglia, la numero 10: tocca ad Antognoni. Ubi maior. Utile e
dilettevole mai come questa volta vanno insieme: il premier ama giocare
a pallone, anche se c’è chi mette in dubbio le sue
capacità. E sa usare il calcio politicamente. Che dire della sua
amicizia con Diego Della Valle, patron della Fiorentina, accanto al
quale si fa spesso riprendere allo stadio? E della cravatta viola
ostentata anche in occasioni in cui la scaramanzia avrebbe suggerito
altri colori? O della maglia di Gomez portata alla Merkel? Ormai, poi,
la rivalità calcistica con il ministro dell’Economia,
Padoan (tifoso della Roma) è diventata una gag da usare ad arte
per stemperare la tensione politica. Tant’è vero che ieri
sera si era anche pensato che i due andassero insieme a vedere
Fiorentina – Roma: l’idea Renzi l’aveva buttata
lì. Cosa meglio di una photo opportunity insieme, divisi dal
tifo, ma uniti dalla passione calcistica, per chiarire che i due,
nonostante le differenze d’approccio, vanno d’amore e
d’accordo? Poi, la Pasqua in famiglia ha prevalso.
L’idea di
giocare la Partita del Cuore a Firenze era venuta l’anno scorso
proprio al manager della nazionale cantanti, dopo il match del 28
maggio a Torino disputato da Renzi (allora solo sindaco di Firenze)
nella squadra “Campioni per la Ricerca”, (tra gli altri
c’erano Antonio Conte, Pavel Nedved, Ciro Ferrara, Massimo
Giletti, Roberto Cota, Andrea Agnelli). “Non mi sono mai trovato
con tanti juventini tutti insieme”, aveva commentato Renzi. Pare
che Matteo agli organizzatori fosse piaciuto. Poi, è arrivata la
proposta a Emergency (che compie vent’anni) di destinarle i
fondi. L’organizzazione fa sapere che per ora in squadra ha anche
Riccardo Scamarcio e Claudio Bisio. Ma che il presidente del Consiglio
non risulta nella lista ufficiale. Gino Strada è in Sudan
impegnato in attività più serie. Ma non è un
mistero per nessuno che non può amare un premier che continua a
comprare F 35.
- Il Fatto Quotidiano -
Baggio, che emozione: "Brescia nel cuore"
Brescia, 20/03/2014 -
È tornato perché "il legame con il Brescia non si
è mai spezzato". E' tornato per salutare "tanti amici e quel
grande combattente che è il presidente". Roberto Baggio non ha
tradito le attese: annunciato alla vigilia, è l'ospite d'onore
del "Celebrity match" organizzato nel ventennale della vittoria al
torneo Angloitaliano. Il trionfo bresciano contro il Notts County nel
vecchio Wembley (1-0 gol di Ambrosetti).
emozione — Non gioca nella partita di esibizione fra vecchie
glorie, no, ma saluta volentieri i suoi vecchi tifosi e i protagonisti
di quell'impresa Baggio, che il 20 marzo del 1994 a Londra non c'era:
sarebbe diventato capitano 6 anni più tardi, nel 2000. Fino al
2004: "Quattro anni stupendi - ricorda l'ex Codino -. Un periodo che
non potrò mai dimenticare. Come non dimentico la fiducia che mi
diede Gino Corioni in un momento particolare". Quel Baggio si allenava
da solo in un campetto sotto casa, a Caldogno, quando Corioni decise di
credere fermamente in lui. E aveva ragione: il Brescia si salvò
alla grande in A per 4 stagioni consecutive, record assoluto. Questo
Baggio sente il dovere e il desiderio di correre dal Brescia, e da
Corioni, in un momento difficile: la squadra continua a perdere ed
è contestata dalla tifoseria organizzata, che ha disertato
l'evento; il presidente è stanco ("dopo tanti anni di gestione
non posso più andare avanti"). "Voglio bene a Corioni: è
un leone e combatte sempre - dice Baggio -. Così come sono
convinto che i bresciani amino sempre la loro squadra. I tifosi ai miei
tempi non ci hanno mai abbandonato e sono sicuro che staranno vicini al
Brescia. Torno qui, ogni tanto, anche se non mi si vede, perché
qui ho tanti amici. Rimettere piede in quello che è stato a
lungo il mio stadio, dopo 10 anni, è un'emozione enorme. Una
serata da brividi per me". E non solo per lui: da Beccalossi a Vicini,
da Corini a Sonetti, da Calori a Raducioiu, passando per Bonometti,
Neri, De Paola, Domini e tutti gli artefici dell'impresa di Wembley, il
campo di Mompiano trabocca di celebri ex. La squadra di oggi è a
bordo campo. La partitella, seguita dai tanti bambini del vivaio del
Brescia, finisce 2-2: doppiette di Hubner e Possanzini. C'è
anche una delegazione del Notts County.
Guardiola e Lucescu — Baggio, elegantissimo, siede accanto a
Corioni in panchina. Con loro il presidente della Lega di B Abodi. Poco
distante, la campionessa di sci Merighetti. Chi non c'è,
perché non poteva, ha voluto esserci comunque inviando un
messaggio. Pep Guardiola da Monaco ha ricordato "l'anno e mezzo di
felicità trascorso a Brescia: abbraccio soprattutto il mio
pres". Mircea Lucescu, da Donetsk, ha sottolineato di avere "un solo
amore: Brescia nel cuore". Esagerato? Non per Corioni: "C'era grande
entusiasmo, vent'anni fa. Migliaia di bresciani invasero Londra per
fare festa. Poi con Baggio, con uno stadio diverso da questo, avremmo
vissuto anni ancora più entusiasmanti. Ora però lo stadio
nuovo forse arriva davvero", dice ammiccando al suo capitano. Che
sorride: "Corioni mi aveva proposto un ruolo in società. Ci
siamo incontrati, qualche tempo fa. Ma devo ancora decidere cosa fare
da grande".